Guarda anche la classifica aggiornata a gennaio 2016, con 18 nuove entrate

CLASSIFICA AGGIORNATA

libro-guida-milano-50

Milano 50. La nuovissima guida 2015/2016 ai 350 locali imperdibili della città. Edizioni BookTime, Milano 2015, pp 236 di cui 40 a colori, € 16,00

Un nuovo capitolo della nostra guida per conoscere i 50 migliori indirizzi (e nostri preferiti) per girare il mondo restando a Milano. E per assaggiare le piĂš tipiche golositĂ  etniche di 22 Paesi (in ordine alfabetico): 2 Argentina, 1 Belgio, 2 Brasile, 7 Cina, 1 Corea, 1 Eritrea, 1 Francia, 1 Germania, 12 Giappone, 2 Grecia, 3 India, 1 Libano, 1 Mali, 2 Marocco, 2 Messico, 1 PerĂš, 2 Russia, 4 Spagna, 1 Sri Lanka, 1 Svezia, 1 Thailandia, 1 Venezuela. I prezzi sono indicativi e non comprendono le bevande. (s.g.)

I 50 MIGLIORI RISTORANTI STRANIERI DI MILANO

ARGENTINA

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Il Don Juan di via Altaguardia.

  • DON JUAN
    Via Altaguardia 2, tel. 02-58.43.08.05

    Aperto 15 anni fa a Porta Romana, all’angolo con viale Sabotino, ha 4 sale arredate con gusto (con gli strumenti di lavoro dei gauchos, i vassoi di legno delle fattorie delle Pampas, i tamburi a griglia e i ponchos della città di Salta). In cucina, ovviamente, spadroneggia la carne, sudamericana e di qualità. Di maiale e di pollo ma soprattutto di angus succosa e ben cotta, con lomo, bife de chorizo e churrasco (cioè filetto, controfiletto ed entrecôte) e asado de tira (costine) preparati alla brace, su un’enorme griglia a vista. Per i “carnivori” più esigenti c’è la degustacion Don Juan (misto di 3 tagli pregiati) o il lomo intero (filetto intero per 4 persone). A sorpresa, anche piatti vegetariani. All’entrata sangria offerta per ingannare i tempi d’attesa. Prezzo: 40/45 €. Chiuso sabato e domenica a pranzo

  • EL PASO DE LOS TOROS
    Via Lazzaro Palazzi 7, tel. 02-20.49.870

    Nel 1992 è stato il primo locale argentino aperto a Milano, in una traversa di corso Buenos Aires. Gestito dal 2007 dalla famiglia Pascale, è il paradiso della carne, che arriva ogni giorno da allevamenti argentini di prima qualità. Tra gli antipasti della casa: le empanadas di pollo o manzo (5 €) e la gran picada El Paso (misto di salumi, formaggi e stuzzichini, per 2 persone, 20 €). Specialità grigliate, tutte con carne di angus: parrillada El Paso (misto di scamone, entrecôte, controfiletto e costoletta; per 2 persone, 58 €), lomito (250 g di filetto, 26 €), vacio (300 g di controfiletto, 22 €), churrasco (500 g di costata di manzo, 23 €), asado texano (500 g di costoletta, 20 €). Ma anche 6 tipi di insalata (5/7 €) e proposte vegetariane. A pranzo 12 € per 150 g di tagliata di angus con rucola e grana. Prezzo: 35/40 €. Chiuso sabato e domenica a pranzo



 

BELGIO

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Il Le vent du nord, di via Sannio (da thegoodlife42)

  • LE VENT DU NORD
    Via Sannio 18, tel. 02-55.18.90.27

    Dietro piazzale Lodi, brasserie arredata come l’interno di un faro, con 75 coperti e il cui nome s’ispira ai versi di una canzone di Jacques Brel, Mon père disait. La cucina è aperta sino alle 2 di notte e ruota attorno a birra (bevuta o utilizzata nelle ricette), patate e cozze (in 5 versioni: alla marinara, con aglio e olio, alla panna, alla provenzale e, ovviamente, alla birra, sempre a 13,60 €). Da segnalare poi lo chicon au gratin (involtino di indivia fasciato con prosciutto e cotto al forno, 5,80 €) e 3 piatti serviti col tradizionale stoemp, crema di patate insaporita da verdure di stagione: carbonnade à la flamande (manzo stufato con la birra, 12,80 €), blanquette à la blanche (bocconcini di vitello con champignon trifolati, 12,80 €) e jambonneau fumé (stinco di maiale affumicato, 13,80 €). Birra anche tra i dessert: il sorbetto alla Kriek è affogato nell’omonima “rossa” alle ciliegie. Notevoli le birre made in Belgium con cui cenare (la lista segnala la più appropriata per ogni piatto): 5 alla spina e 19 in bottiglia. Prezzo: 30/35 €. Chiuso lunedì e sempre a pranzo



 

BRASILE

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Il Lapa di via Goldoni.

  • LAPA
    Via Carlo Goldoni 3, tel. 02-79.97.63 e 345-80.90.959

    Da fine luglio 2014 in una traversa di viale Piave, a Porta Venezia, 3 sale su 2 piani, col verde come colore dominante e un po’ di blu e oro. Alla guida di questo ristorante che ha il nome del quartiere bohémien a sud di Rio de Janeiro c’è Massimo Bala, titolare di altri locali della movida, con la ballerina di samba Jady Moraes e l’esperta d’arte e vini Martina Citterio. Non è la solita churrascaria con carne allo spiedo e assaggini: la chef Patricia Calixto dos Santos realizza piatti tipici di pesce e carne di diverse zone (Bahia, San Paolo e Belo Horizonte), ma anche specialità vegetariane con verdure importate dal Brasile. In menu: frango passarinho (bocconcini di pollo fritto con vinaigrette di verdura fresca a dadini), bobó de camarão con arroz xadres (gamberi in crema di manioca con riso), picanha acebolada (manzo alla griglia o tagliato a striscioline e poi saltato in padella, con anelli di cipolla dorata), moqueca de peixe baiana (stufato di pesce misto con pomodori, peperoni e coriandolo) e lombo de porco com tutu mineiro, verdura, arroz e abacaxi (lonza di maiale al forno con ripieno di verdura, riso, fagioli e ananas alla griglia). Per dolce: mousse di maracuja fresca con foglioline di menta. Prezzo: 30/35 €. Chiuso lunedì e sabato e domenica a pranzo

  • OFICINA DO SABOR
    Via Agnesi 17, tel. 02-58.30.49.65

    La proprietaria, Natalia Costa, è un’ex cuoca del Porcao che nel ’99 è riuscita ad aprire a Porta Romana questo locale con 80 coperti, allegro e variopinto. Specialità: churrasco (con antipasti brasiliani a buffet, rodizo di carni allo spiedo servite con contorni di feijoada, riso bianco, cipolla in pastella, polenta fritta, farofa e ananas alla griglia, 36 €) picanha fatiada (codone di manzo alla griglia servito “al taglio”, 30 €), camarao à paulista (gamberi fritti flambati con rum, 25 €), moqueca royale (aragosta o astice, salmone e gamberi, in salsa di cocco e con riso bianco, 32 €) e feijoada completa (fagioli neri con carne affumicata e contorno di riso bianco, farofa, banana fritta e arancia, 25 €). C’è anche a 15 € un menu per bambini fino a 12 anni. Nel bar al piano di sotto cocktail tropicali e non (7 €). Ogni sabato show brasileiro. Prezzo: 35/45 €. Chiuso lunedì e sempre a pranzo



 

CINA

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Il Ba asian mood di via Ravizza (da agrodolce.it).

  • BA ASIAN MOOD
    Via Ravizza 10, tel. 02-46.93.206

    In zona Wagner. Arredamento ultramoderno con i muri a mattoncini, luci soffuse e 4 imponenti lampadari rossi. I proprietari Marco e Giulia Liu presentano una raffinata elaborazione della cucina cantonese: zuppa al granchio e asparagi, spaghetti al the verde con salmone e bottarga di muggine, ravioli vegetariani o al nero di seppia con ripieno di branzino. E poi trofie casarecce di riso con tartare di gamberi, spadellata di cipolle rosse e lardo, riso in foglia di loto. L’anatra alla pechinese c’è solo su ordinazione. In alternativa: dadolata di filetto di manzo con erba cipollina e zenzero (16,50 €), pollo al curry e cocco o al limone, vitello allo zenzero e porro croccante. Tra i pesci: gamberi impanati e spolverati di pepe nero di Sichuan, branzino al vapore, rombo in crosta. Per finire: mango thailandese con crema di riso e i dolci di Knam presentati in teca direttamente a tavola. Prezzo: 35/40 €. Chiuso lunedì

  • BLUEGINGER
    Viale Carlo Troya 22, tel. 02-47.71.86.03

    Aperto in zona Tortona dalla patronne Elena Shang nel 2008, ha un design luminoso e moderno, con toni sul rosa-lilla, ideato dai fratelli Alessandro e Francesco Mendini con Emanuela Morra. La cucina è asian contemporary food e quindi in lista c’è sushi accanto a piatti vietnamiti e cinesi, quasi sempre ingentiliti da profumi tailandesi, soprattutto dalla frutta, la vera passione/ossessione dello chef Cheng Kang. Che crea geniali mise en place con materie prime freschissime: insalata di mare col mango verde, zuppa di mare delicata (con gamberi, branzino, kiwi, arancia, papaia, melone bianco, pitaya e olio di arachidi), cappesante con dadolata di mango fresco, frittura di mare al profumo di rosa, pollo con noci e mango, insalata di astice con frutta esotica. E poi: nem (involtino viet), rombo o branzino saltati con funghi e verdure orientali, pollo alla thai, anatra stufata e misto di manzo e calamari. Cucina aperta sino alle 23.30. Prezzo: 25/35 €. Chiuso domenica

  • BON WEI
    Via Castelvetro 16/18, tel. 02-34.13.08

    In zona corso Sempione, diretto con classe dalla titolare Wang Pei, originaria dello Zhejiang. Ha 70 coperti, un mini giardino zen, pietre naturali alle pareti, pannelli laccati di rosso e in terra legno d’acacia birmana vecchia di mille anni: non a caso il nome deriva dal francese bon (buono) e dal cinese wei (gusto). In menu 101 specialità cantonesi, ma non solo, tra cui: zuppa di abalone (un mollusco), gamberi piccanti alla kong pao, rombo croccante, rane saltate con cipolla, anatra (sempre disponibile, anche per una sola persona) servita laccata alla pechinese, saltata piccante o “bicolore”. Ogni lunedì (su prenotazione entro la domenica) c’è un menu degustazione a 50 € con piatti della grande tradizione di Guangdong e Canton selezionati dallo chef Guoqing Zhang con: the long jing, zuppa di noodles e won ton di gamberi, raviolo jiaozi, polpette di capesante e gamberi, riso bianco con carne di maiale, piccione croccante al forno con aromi al sale e pepe del Sichuan, costine di maiale al vapore con salsa di soia nera e peperoncino, verdura cinese di stagione saltata, feng zhua (zampe di gallina piccanti), pollo stufato nel brodo servito freddo in salsa di zenzero e cipollotti, dan ta (tartelletta di sfoglia dolce con crema all’uovo). Per tutti i clienti gratis le prime 2 ore nel garage di via Castelvetro 24. Prezzo 50/55 €. Chiuso lunedì a pranzo

  • COLLINA D’ORO
    Via Rubens 24, tel. 02-40.43.148

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    Il Collina d’oro di Via Rubens.

    Fusion di seconda generazione in zona De Angeli, verso piazzale Brescia: creato nel 1982 da Ting “Massimo” Shang che subentrò ai genitori, è stato da poco ristrutturato (con l’aggiunta di un piano) dall’architetto Alessandro Mendini. Ora è un locale moderno dai colori vivaci e le linee semplici dove si mangia bene e a un buon prezzo. Specialità cinesi rivisitate in chiave contemporanea, ma anche piatti giap (sushi e tempura) e thai, con incursioni creative che strizzano l’occhio persino al Vietnam. In lista: insalata di mango verde e gamberi, anatra stufata, pollo in crosta di mandorle, polpette fritte di gamberi con salsa di senape e miele, branzino in agrodolce e la specialità della casa, l’ura lobster maki, un roll di riso, astice stufato, avocado e gamberi crudi. Prezzo: 30/35 €. Chiuso lunedì

  • MI – CUCINA DI CONFINE
    Viale Cassiodoro 5 angolo via Senofonte, tel. 02-48.51.37.45 e 392-15.10.471

    In fondo a via Vincenzo Monti, con enormi lampadari-gabbia in ferro e mobili di recupero. È uno dei ristoranti cinesi di nuova generazione, dove i sapori della tradizione vengono riproposti con tecniche di cottura e ingredienti contemporanei. Stratega e creativo della cucina fusion è “Marco” Loi. Tra i suoi piatti: involtini di salmone al mango, frittura piccante di okra (un vegetale anticalorico di origine malese), orata al vapore in foglia di loto. Nel menu senza glutine: cubo MI con tonno scottato, carpaccio di capasanta, rombo imperiale con asparagi freschi, pollo all’ananas e insalata di alghe wakame. A pranzo business menu da 13 € (2 piatti, caffè e acqua). Prezzo: 30/35 €. Chiuso lunedì

  • MONG KOK
    Via Padova 3, tel. 02-26.13.224

    Dietro piazzale Loreto. È una trattoria alla mano, frequentata da orientali. L’interno è bianco, senza fronzoli, e ha tavoli bassi e sedie di legno con un cesto di plastica dove sistemare borse e cappotti. Qui si fa cucina tipica del Sichuan, una manna per chi ama i piatti piccanti come le scodelle di fuoco, piccoli wok portatili per stomaci forti e lingue d’amianto. Fra le tante proposte: spaghetti in brodo con anatra arrosto, ravioli di gamberi alla griglia, puntine croccanti di maiale in agrodolce, stufato di branzino piccante, puré di tofu saltato con uova o pancetta, melanzane ripiene di carne, calamari ai profumi piccanti, manzo al cartoccio con coriandolo e sesamo. (Altri indirizzi: via Felice Casati 7, tel. 02-87.28.05.96 e via Lomazzo 16, tel. 338-80.96.184). Prezzo:15/25 €. Sempre aperto

  • OREN
    Viale Berengario 1, tel. 02-48.13.901

    All’angolo con piazza Amendola. La sala, elegante e con cucina a vista, è il regno di Alessandro, tratti somatici orientali ma parlata milanesissima (è il pronipote di Giovanni, creatore di uno dei primi ristoranti asiatici di Milano nel 1957). Cucina raffinata e creativa. Tra le specialità: gnocchi di riso con verdure saltate, zuppa agrodolce, ravioli alla griglia, gamberi al curry e cocco, pollo saltato con verdure miste, vitello in salsa piccante. Prezzo: 25/35 €. Chiuso lunedì a pranzo



 

COREA

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SpecialitĂ  koreane all’Hana di via Lecco.

  • HANA KOREAN
    Via Lecco 15, tel. 02-36.51.35.97 e 389-57.58.034

    Dietro viale Tunisia, realizzato negli anni ’70 dall’architetto Achille Castiglioni. Lo ha rilevato pochi mesi fa l’ex giornalista Myunghun Giulio Kim, che nel menu ha “addolcito” spezie e aglio, così esplosivi nella tradizione culinaria coreana. In lista: jeyuk bokkum (pancetta con salsa piccante), kimchi (cavolo napa fermentato per diversi anni in acqua salata, zenzero, aglio e tantissimo peperoncino), zuppa grande piccante (con würstel, maiale, kimchi e tofu, cucinata al tavolo), bibimbab (ciotola in pietra calda con zuppa di riso con 6 verdure, funghi, carne di manzo e alghe, guarniti da un uovo crudo), bulgoghi (fettine di manzo marinate nelle verdure e cotte alla piastra). Al piano di sotto c’è una sala da 30 coperti con buffet coreano a 28 €, prenotabile per feste private. La cucina chiude alle 22.30. Si può scegliere dalla carta o tra 15 menu degustazione, alcuni vegetariani (da 19 €). Prezzo: 25/35 €. Chiuso domenica a pranzo e lunedì

ERITREA

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Il WarsĂ  di via Melzo.

  • WARSÀ
    Via Melzo 16, tel. 02 -20.16.73

    A Porta Venezia. Bel locale con mattoni vivi, tavolinetti bassi e musica africana in sottofondo, dove si è accolti da un profumo di spezie e cannella. In menu un piatto unico, lo zighinì (con verdure e cous cous), proposto in 3 versioni: vegetariana (17 €) con manzo e pollo (17 €) o con pesce (22 €), e preceduto come antipasto dal sambusa (panzerotto ripieno di carne speziata). Ogni piatto è servito con ingera, pane sottile a base di tre farine: al Warsà viene fatto al momento e usato, come in Eritrea, al posto delle posate. Prezzo: 20/25 €. Chiuso mercoledì

FRANCIA

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La Creperie d’Auriane di via Correggio (da themilanbulletin.com)

  • CRÊPERIE D’AURIANE
    Via Correggio 50, tel. 02-49.50.13.15

    Una crêperie parigina semplice ma chic, con 30 coperti dietro piazza De Angeli. Aperta nel 2012 dalla francese Auriane alla fine degli studi alla Bocconi. In menu: 15 crêpes dolci bretoni, come la belle Hélène (con pera, panna montata e cioccolato fondente) o la suzette (riduzione di arancia e limone con Grand Marnier) e 10 versioni salate, le galettes di farina di grano saraceno. Tutte si gustano bevendo sidro di mele artigianale (12 €). Menu da 8-a 16 €. In lista anche piatti più elaborati come il petto d’anatra stagionato e affumicato, con ventrigli confit, pomodori, erba cipollina e insalata; formaggio di capra arrostito, miele e insalata; zuppa di cipolla gratinata o di pesce con crostini, emmental e salsa rouille (maionese allo zafferano). Oppure quiche lorraine, croque monsieur, coscia d’anatra confit con patate à la salardaise, fagottini di uova barzotte, 6 lumache selvatiche di Borgogna gratinate al forno, tartare di filetto di manzo al coltello, foie gras mi cuit con salsa cipolla e scalogno, pane alle noci e uvetta e insalatona con uovo barzotto, asparagi croccanti, olive, acciughe, pomodorini, prosciutto crudo e formaggio bleu d’Auvergne. Prezzo: 20/25 €. Chiuso domenica a cena e lunedì

GERMANIA

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Il Kaputziner Platz di via Montenero (da Nadine’s Diaries)

  • KAPUZINER PLATZ
    Viale Montenero 34 angolo viale Lazio, tel. 02-54.10.12.70

    Un pezzo di Baviera a Milano, da visitare con un gruppo di amici, dove i camerieri hanno gilet e calzoncini di pelle e le cameriere gonnelline a fiori. Progettato dall’architetta di Monaco Heidi Inselkammer, si estende su 200 metri quadrati suddivisi nelle tre sale dei Cuori (dove si cena), della Musica e della Caccia, più una saletta che ricorda una cucina rurale tedesca e un cortiletto interno. La scelta dei piatti spazia dagli spätzle (gnocchetti irregolari a base di farina di grano tenero, uova e birra serviti con panna e speck) ai canederli (grossi gnocchi con un impasto di pane raffermo, insaporiti con formaggio e burro fuso), dai bretzel (pane dal colore ambrato a forma di nodo) allo stinco di maiale, dal goulash di manzo con mele e prugne (10,20 €) al misto di salsicce di Norimberga (con patate al forno e crauti al ginepro) e alla spadellata di manzo con mele alla birra (8,80 €). Tra i dolci: strudel e tiramisù alla birra. C’è un locale gemello sui Navigli (via Ascanio Sforza angolo via Lagrange, tel. 02-58.10.40.00). Dalle 19 alle 2 di notte. Prezzo: 20/25 €. Sempre aperti



 

GIAPPONE

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Il sushi restaurant Hana, di via Paolo Giovio.

  • BASARA MILANO VIA TORTONA
    Via Tortona 12, tel. 02-83.24.10.25

    Sushi-pasticceria con arredi minimalisti firmati dal designer Andrea Langhi, dove il celebre cuoco Hirohiko Shimizu, già all’Armani Nobu, si supera a ogni piatto, spesso inventato al momento. Il locale è nato nel 2011 dal suo incontro con l’attuale socio, il milanese Danilo Migliarese, ex cliente ai tempi in cui cucinava al Mizu di corso Sempione. Tra le specialità: tataki di salmone al tartufo e maki roll di tempura di gamberi, avocado, astice gratinato e salsa teriyaki. Dalle 19 alle 21 (solo su prenotazione) nippo-aperitivo: 1 drink più 2 nighiri misti (salmone e branzino), 3 hosomaki, 2 uramaki (salmone e avocado) e 1 edamame, tutto a 12 €. Dopo l’apertura a fine novembre 2014 di un Basara in corso Italia 6, il menu di entrambi i locali è stato arricchito con novità di pasticceria nipponica come tiramisù al the verde e sesamo nero, mousse all’umeshu (liquore di prugne verdi) e daifuku con marmellata di fagioli azuki. Anche take away e consegne a domicilio con ordinazioni al sito www.basaramilano.it o telefonando allo 02-72.02.01.41. Sempre aperto da colazione a cena (sabato dalle 18). Prezzo: 25/40 €. Chiuso domenica

  • FUKUROU
    Via Trivulzio 16, tel. 02-40.07.33.83

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    Preparazione di hosomaki al Fukurou di Via Trivulzio (da survivemilano.it)

    Aperto nel febbraio 2014 dove c’era l’Asahi (tra viale Bezzi e piazzale Gambara, proprio davanti alla Baggina) dall’ex campione nipponico di superbike Noriyuki Haga con la moglie Yurie. In cucina hanno voluto Yoshikazu Ninomiya, per anni chef del blasonato Osaka di corso Garibaldi e oggi autore di ottimi piatti come tako wasa (polipo marinato nel wasabi), shiokara (calamari fermentati), hiyashi chiuka (ramen freddo con pesto di sesamo e bergamotto) e gli spiedini di capesante grigliate con salsa teriyaki. A pranzo, a prezzi molto più accessibili (sui 15 €, the compreso), c’è lo yubako, una scatola laccata con dentro assaggi di sushi, riso al vapore e oshinko, ovvero verdurine in salamoia. Si mangia in sala, al bancone o in comodi séparé. C’è la birra giapponese Kirin anche alla spina. Prezzo: 30/35 €. Chiuso lunedì

  • HANA
    Via Paolo Giovio 3, tel. 02-48.19.72.13

    All’angolo con corso Vercelli 37. Pavimenti in legno, comode poltroncine in pelle color écru e alle pareti sagome di ciliegi. Per i pasti più veloci c’è un banco sushi in onice con 5 posti. Sushi e sashimi al top, ma anche tanti piatti di cucina fusion: hitokuci al peperoncino (involtini di tonno Sicilia con avocado e salsa di pomodoro al galapeño messicano), hamamatsu (filetto di branzino rosolato con salsa teriaki, servito con pastella croccante), ami yaki (scottata di tonno con dadini di avocado e salsa di polvere di tonno), ebi martini (gamberi saltati con Martini dry e papaya), shabu-shabu (verdure e carpaccio di manzo cotti nel brodo scaldato nella pentola al centro del tavolo). Prezzo: 30/35 €. Chiuso domenica e lunedì a pranzo

  • IYO
    Via Piero della Francesca 74 angolo via Biondi, tel. 02-45.47.68.98

    migliori-ristoranti-stranieri-milanoIn zona Sempione. È il primo ristorante giapponese a cui la Guida Michelin, nel 2015, ha assegnato una stella. Nato nel 2006 sotto la guida di Claudio Liu, è divenuto in pochi anni sinonimo di qualità: i piatti del maestro (nell’arte del taglio del pesce) Haruo Ichikawa, classe 1954, e dello chef Lorenzo Lavezzari superano le mode del momento, proponendo fusion col repertorio mediterraneo. Tra le creazioni della loro cucina a vista: millefoglie di ricciola (con mango thai, emulsione al mandarino e pepe di Sichuan), temaki (coni di pasta croccante farciti con tartare di scampi, cetriolo, datterini, tonno e avocado), gunkan (salmone con uovo di quaglia e tartufo), toro foie gras (ventresca di tonno con foie gras d’oca, gelatina di lampone e sale maldon), tayo (millefoglie al cucchiaio con gambero argentino scottato, gambero rosso di Mazara, maionese allo yuzu, calamaro e foglie di pomodorino piccadilly in salsa di miso) più le 5 sfumature dell’Iyo, piatto ovale con 5 mini porzioni aromatizzate di frutti di mare, gambero, ricciola, salmone e anguilla con ventresca. Ottimi i dolci, da abbinare alle creazioni del bar, come il rum bianco con la salvia o i cioccolatini bianchi ripieni di gelatina al mojito. Prezzo: 45/60 €. Chiuso lunedì

  • JAPAN BISTRO
    Via Marco Polo 5, tel. 02-36.64.21.81

    migliori-ristoranti-stranieri-milanoA Porta Nuova, dietro il Pirellone, dall’aprile 2013. Più Japan che Bistro, con pesce crudo di qualità. Il menu è composto quasi esclusivamente da sushi, con sfiziosi uramaki e un ottimo tris di tartare. Bello il banco di cucina a vista al centro sala, dove seguire passo-dopo passo la preparazione dei piatti. In sottofondo musica tech house stile Ibiza. Prezzo: 25/35 €. Chiuso sabato a pranzo e domenica

  • MAIDÒ
    Via Savona 15, tel. 02-39.43.40.27

    Piccola bottega di 40 metri quadri aperta nell’aprile 2014, con cucina e mattoni a vista, tanto legno e pochissimi coperti: un grande tavolo per 6 persone in mezzo alla sala e le mensole addossate alle pareti. Qui si mangia il vero nippo street food: star del locale è l’okonomiyaki (7,50/9 €), una frittellona coloratissima tipica di Osaka a base di fettine di foglie di cavolo, farina e uova, cotta in modo laborioso su una piastra (teppan) e condita con tanti ingredienti (pancetta di maiale, gamberi, spinaci e formaggio e kimuchi piccante). Nella lingua del Sol Levante okonomi significa “come piace a te”, e yaki “alla griglia”. Altre specialità: edamame (fagiolini di soia con sale marino), goma wakame (insalata di alghe ai semi di sesamo), zuppa di miso, onighiri (una polpetta triangolare di riso ripiena) e yakisoba o yakiudon (due tipi di spaghettoni saltati alla piastra). Tra i dolci gli yukimi daifuku (mochi con cuore di gelato). Prezzo: 20/25 €. Chiuso domenica

  • MiTo
    Via Cagnola 6, tel. 02-33.10.49.10

    All’Arco della Pace, con 6 piccoli tavolini (22 coperti) e atmosfera romantica: il posto ideale per una prima uscita da sogno. MiTo (sta per Milano-Tokio) è la creatura della coreana Lee Heejung, rimasta in Italia dopo gli studi, e del giapponese Katsurashima Masakazu, sushi-man dal 1990. Il conto non è a buon mercato ma merita perché qui il sushi è una delizia, così come il sashimi piccante e gli uramaki che si sciolgono in bocca. Per finire in dolcezza: crème brulé ai fagioli rossi con un drink sake sour. Prezzo: 35/45 €. Chiuso lunedì e sempre a pranzo

  • MIYAMA
    Via Caldera 1, tel. 02-23.16.38.55

    migliori-ristoranti-stranieri-milano

    Il Miyama di Via Caldera.

    Locale su 2 piani un po’ fuori mano (all’angolo con via Novara), ma raffinato e in estate perfetto per una cena intima sotto le stelle nel giardino zen con cascatelle. I proprietari Daniele e Cristina Zhang propongono una cucina con tocchi di fantasia. Oltre ai classici sushi (misto 15-20 €) e sashimi (misto 16 €), tanti piatti insoliti: miyama uramaki con manzo scottato, avocado e zenzero (10 €), futomaki all’astice (18 €) o con asparagi e gamberi (15 €), tempura di granchio morbido (16 €) o di calamaretti con funghi shitashi (15 €), tartara di tonno in salsa ponzu (15 €), involtino di branzino con gamberi in salsa (16 €), mazzancolle al sake (13 €), tofu ai porcini (9 €), pollo con salsa miso, cocco e spinaci (12 €). Tra i dolci: mousse di soia rossa e cioccolato fondente (6 €). Prezzo: 35/40 €. Chiuso domenica a pranzo

  • NOZOMI
    Via Pietro Calvi 2, tel. 02-76.02.31.97

    Nell’autunno 2014 ha traslocato di poche centinaia di metri, trasferendosi all’angolo con piazza Risorgimento, dove ha quintuplicato il numero dei coperti (tre quarti dei clienti sono giapponesi). La vecchia sede di viale Piave 5 ospita invece il Nozomi Bento, dedicato al take away e chiuso il lunedì. Al nuovo Nozomi sushi o sashimi non sono neppure in lista, qui servono solo squisitezze della tradizione come sukiyaki (carne di manzo di prima qualità con verdure miste, funghi shiitake, tofu e alla fine udon cucinati in brodo, minimo per 2 persone, 30 € a testa), melanzana spalmata con miso di sesamo alla griglia (8 €), renkon nikuzume (radice di loto con ripieno di carne, 6 €) e soprattutto tre specialità di ramen (brodo saporito): shoyu (leggero, a base di soia e servito con carne di maiale, uova, spinaci e cipollotti, 11 €), miso (denso, a base di pesto di soia, con carne di maiale, uova, germogli di soia, mais e cipollotti, 12 €) e miso yasai (denso, a base di pesto di soia, con verdure miste saltate, 12 €). In più: karasumi daikon (bottarga tostata e rapa bianca, 8 €), carpaccio di ricciola (15 €), gyoza (5 ravioli di carne e verdure, 6 €), tempura mista di pesce (20 €), fungo shiitake con ripieno di carne (7 €), udon saltati con pancetta di maiale e verdure (12 €) kushiage set (6 spiedini misti impanati, 18 €) e gelato di the verde (6 €). Prezzo: 25/30 €. Chiuso lunedì e giovedì a pranzo

  • POPOROYA SUSHI BAR
    Via Bartolomeo Eustachi 17, tel. 02-29.40.67.97

    A Porta Venezia dal 1977 (ma ristrutturato nel 2013), è stato il primo negozio di alimentari giapponese e sushi bar aperto a Milano. Il proprietario Hirazawa Minoru, detto Shiro, classe 1946, è un vero maestro della cucina nipponica, diplomato alla prestigiosa scuola di cucina Tsuji di Osaka, (tiene anche corsi di sushi per i bambini del quartiere). Poporoya significa “negozio del popolo”: il posto è piccolo (una ventina di coperti), non si può prenotare e appena si finisce di mangiare bisogna sloggiare, in compenso il pesce è di altissima qualità: c’è chi assicura che il sushi di Shiro sia quasi un’esperienza mistica. Da provare anche il suo chirashi (fette di pesce crudo adagiate su una ciotola di riso) e i nabeyaki udon (spaghettoni in brodo con verdure e gamberone, serviti in un coccio). Purtroppo la cucina resta aperta solo fino alle 21.30. Prezzo: 25/30 €. Chiuso lunedì a pranzo domenica

  • YUZU
    Via Lazzaro Papi 2, tel. 02-87.08.71.52

    In una traversa di corso Lodi c’è questa bomboniera con 16 posti (più 3 al bancone) che porta il nome di un agrume aromatico dell’isola di Shikoku, tra il mandarino e il pompelmo. A comandare in cucina, come succede di rado nei locali del Sol Levante, è una donna: Yoko Matsuda, per anni sous chef del mitico Nobu a Milano. In lista specialità classiche rivisitate con creatività, ma gli habitués sono soliti far decidere a Yoko cosa portare in tavola e lei li fa felici con piatti fuori dal menu e fuori dal comune. Tra le specialità: aburi (involtini di tonno o salmone ripieni di tartare di pesce con capesante e salsa yuzu), manzo teriyaki con fois gras, insalata di alghe e polpettine fritte con polipo, salmon tartar roll con salsa di rucola, kanzashi stick con granchio reale e tartufo. Si spende tanto, ma ne vale la pena. È meglio prenotare sia a colazione che a cena. Prezzo: 35/50 €. Chiuso sabato a pranzo e domenica

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Lo Zero Contemporary Food di Corso Magenta (da architonic.com)

  • ZERO CONTEMPORARY FOOD
    Corso Magenta 87, tel. 02-45.47.47.33

    Ambiente di grande lusso con 50 coperti in due sale con marmi, ebano, ambra e acciaio dove dal 2006 Hide Shinohara, ex Armani Nobu, sfiletta elaborati e raffinati sashimi, maki e roll al bancone da 18 posti del sushi bar nel retro mentre in cucina lo chef Wicky Pryan  seduce con proposte creative come branzino al vapore di saké, merluzzo nero, sushi scottato col cannello da pasticcere, orata al vapore di champagne e manzo della pregiatissima razza wagyu. Ma si può anche cenare fusion, con tonno allo zenzero o ai fichi, orata al gorgonzola, filetto di angus irlandese e persino gamberetti con tartufo bianco. Diversi menu degustazione a partire da 60 €. Prezzo: 70/90 € (per l’early dinner, dalle 18.30 alle 20.30, sconto del 20%). Chiuso domenica e sempre a pranzo



 

GRECIA

  • AKROPOLIS
    Via Guglielmo Pepe 38, tel. 02-60.63.40

    Separata dai binari della ferrovia da un’alta siepe, da gennaio 2014 c’è all’Isola questa taverna genuinamente greca con due sobrie sale da 50 coperti (più 20 in una bella veranda, chiusa e riscaldata in inverno). In lista, oltre alla classica insalata greca (feta, pomodori, peperoni, cipolla e cetrioli), il cuoco Georgios Pitsios propone anche polpo alla griglia, calamari ripieni con feta e melanzana, tzatziki (salsa allo yogurt, aglio, cetrioli e aneto), moussakà (sformato di melanzane, formaggio, carne e besciamella), saganaki special (feta impanata, miele e sesamo), formaggio fritto con insalata di cetrioli e pomodori, souzoukakia (polpette di manzo, patate, cipolle, pomodori, pita e tzatziki), souvlaki (carne e verdura grigliate su uno spiedino) e polpette di zucchine o ceci. Garage convenzionato in via Ugo Bassi 6. Prezzo: 25/30 €. Chiuso lunedì e domenica a pranzo

  • MYKONOS
    Via Tofane 5, tel. 02-26.10.209

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    Il Mykonos di via Tofane.

    Sempre aperto a cena, con in sottofondo musica sirtaki, pareti bianche, sedie impagliate, mobili rustici e finestre azzurre che da 30 anni affacciano sul naviglio Martesana. Imperdibili la tiropita (triangolone di sfoglia calda ripiena di feta, ricotta, cipolle e porri) e il gyros (come il kebab turco, ma con carne di maiale). E poi: fakès (zuppa di lenticchie con feta e olive), Mykonos (misto di spiedini e salsiccia alla piastra con tzatziki e patate al forno), moussaka, souvlaki di maiale, agnello o pollo, peperoni ripieni di feta piccante, insalata di melanzane, ndolmàdakia (involtini di foglie di vite con carne di manzo trita e riso), feta e pomodori al cartoccio. Dolci: yogurt greco con miele e noci, ciliegie selvatiche sciroppate, mele cotogne o fichi caramellati. Vini della casa sfusi, serviti nei tipici bricchi colorati di metallo. Prezzo: 30/35 €. Chiuso a pranzo martedì, sabato e domenica

INDIA

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Lo Shiva di Viale Gian Galeazzo.

  • SARLA
    Via Stampa 7, tel. 02-89.09.55.38

    Aperto nel 2003 dietro piazza Vetra da Shekhar Reikhi (Sarla in indiano significa “virtuosa semplicità” ed è il nome di sua madre) con la compagna Marinella Stracchi. Ha una sala grande e due piccole laterali, con arredi mai kitsch. Di sapore orientale anche le opere alle pareti, che però sono del milanese Davide Grazioli. Le specialità sono quelle speziate dell’India del Nord, secondo la tradizione ayurvedica. Antipasti: verdure in pastella di farina di ceci, involtini di pollo e spezie, ricotta indiana, gamberi e verdure in farina di lenticchie. Per i piatti principali la cucina a vista è il regno di due chef: uno si occupa del forno tandoori (fabbricato in Uzbekistan, tocca i 600 gradi ed esalta pesce spada, mazzancolle, pollo e agnello, ma anche formaggi e semplici verdure), l’altro realizza piatti a base di curry e salse varie, il piccantissimo pollo vandaloo, il delicato agnello con anacardi, i gnocchi di formaggio fresco. In lista molte proposte vegetariane più 90 vini italiani, 7 indiani e 5 birre indiane. Ogni 15 giorni, al venerdì sera, spettacoli di danza e musica etnica. Prezzo: 30/40 €. Chiuso a pranzo sabato e domenica

  • SHIVA
    Viale Gian Galeazzo 7, tel. 02-8940 4746 e 338-87.37.349

    A un tiro di schioppo dalla Darsena, ha in menu ricette tradizionali mughlai e tandoori ed è uno dei più vecchi locali indiani a Milano, nato nel ’96 per iniziativa di Amrit Kumar, originario del Punjab, regione al confine col Pakistan. Qui tutto è scenografico, dal soppalco con balaustra in tek intarsiato sopra il bancone del bar (per occuparne uno dei pochi tavoli è meglio prenotare per tempo) alle pareti delle due sale, decorate con affreschi ispirati al Kamasutra. Anche al Shiva dominano le pietanze prima marinate e speziate e poi cotte nel forno tandoori (branzino, gamberoni, pollo, agnello) e quelle cucinate col curry (pesce, pollo, agnello, maiale, verdure) e poi servite con riso basmati e salse varie (avocado, yogurt e menta), piccanti o in agrodolce. In lista anche 14 piatti vegetariani, tra cui lenticchie nere con spezie e formaggio magro fatto in casa con peperoni, cipolle e salsa di mango in agrodolce. Lunedì, martedì e mercoledì sera c’è un menu degustazione (18 €) riservato agli studenti. Prezzo: 20/25 €. Chiuso lunedì

  • TARA
    Via Domenico Cirillo 16, tel. 02-34.51.635

    A due passi dal cuore della movida dell’Arco della Pace c’è questa oasi dall’atmosfera quasi mistica, con statue di divinità indiane, che ha un occhio di riguardo per vegetariani e intolleranti al glutine. Nella tradizione buddhista Tara (“stella”) è la dea della giustizia, fonte della vita e consorte di Shiva. Per la scelta dei piatti chiedete suggerimenti al boss Ashwinder Singh, per tutti Ash, che sarà felice di guidarvi nella scelta tra naan al formaggio, pollo al curry e la novità samosa chaats (fagottino di verdure guarnito con ceci, salsa al tamarindo e croccantini di farina di lenticchie), un piatto street food di Mumbay. Da provare i tandoori a base di pollo, agnello, pesce o crostacei, prima marinati con spezie, aceto e yogurt, poi cotti su spiedi nel forno d’argilla a forma di campana rovesciata. E le specialità al curry abbinate a salse delicate o piccanti. C’è un menu di carne a 20 € e uno di pesce a 24 € (coperto e bevande esclusi). Prezzo: 20/30 €. Chiuso lunedì a pranzo



 

LIBANO

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SpecialitĂ  libanesi al Dawali di Via Corrado II.

  • DAWALI
    Via Corrado II il Salico 10, tel. 02-84.89.56.68

    Dal marzo 2007 dietro via Ripamonti. Con una sala senza fronzoli etnici e, d’estate, anche qualche tavolo fuori, in un tratto di strada protetto dal traffico. Propone cucina libanese, la più raffinata del Medio Oriente, con tanta verdura, carne di pollo, manzo e agnello, frutta secca e condimenti a base di succo di limone e spezie. La cucina è il regno del cuoco Walid El Mbaid (proprietario con la cognata Angela, italiana, che si occupa della sala) al cui fianco c’è dal 2014 l’esperto chef Issa Sarkis. In lista gli sfiziosi piattini del mezzeh: 9 antipasti freddi (come la salsa tajin, con sesamo, cipolla, coriandolo e limone; il muthabbal, puré di melanzane e salsa di sesamo o il chanklish, formaggio, verdure miste e timo) e 12 caldi (come l’harra, con patate, coriandolo e peperoncino; i falafel, polpettine di fave, ceci e cumino, o l’hommus bi lahmi, puré di ceci, salsa di sesamo, carne e pinoli). Tra i 15 secondi piatti: kibbi naii (carne trita cruda, grano sminuzzato e cipolla), makanek (salamini di manzo con spezie e vino) e tawouk (spiedini di pollo marinati). Per dolce: budino di riso. Ogni due settimane, nel weekend, musica e danze del ventre. Prezzo: 25/30 €. Chiuso sabato a pranzo e domenica

MALI

  • BALAFON
    Via Teodosio 6, tel. 02-23.60.155

    Una serata dal sapore etnico a Lambrate, in un ristorantino su 2 piani e con 50 coperti, ottimo per una cena di coppia o due chiacchiere tra pochi amici. Aperto 26 anni fa, è l’ideale per gustare le specialitĂ  del continente nero e farselo raccontare dalla dolce padrona di casa Aoua Traorè, originaria del Mali. La cucina propone specialitĂ  del suo Paese piĂš ricette di Senegal, Guinea, Eritrea e Congo. Antipasti: polpette di fagioli con l’occhio, samosa (triangoli di pasta fillo con gamberi, sedano, paprika e carote), frittelle di fagiolini al rosmarino. La specialitĂ  della casa è il piatto unico, da comporre a piacimento con base di riso profumato o di cous cous con salse tipiche (arachidi, zighinĂŹ piccante e foglia di manioca) a cui aggiungere pollo, pesce persico africano o manzo (come lo yassa con cipolle), il tutto servito con una ratatouille di verdure in umido. Dolci: cioccolato e zenzero o crème caramel al cocco. Per digerire, un cocktail della casa con zenzero misto ad ananas, menta e un filo di rum. In tavola vini sudafricani e anche birre aromatizzate con mango, palma, zenzero o banana. La cucina chiude alle 23, ma la serata va avanti fino alle 2. Prezzo: 25/30 €. Chiuso lunedĂŹ e sempre a pranzo



 

MAROCCO

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Il Riad Yacout di Via Cadore.

  • EL JADIDA
    via Carlo Bazzi 47, tel. 02-89.54.68.60

    Locale con atmosfera da Mille e una Notte aperto 15 anni fa dietro viale Tibaldi. Ovunque mobili arrivati da Marrakesh, tappeti e stoffe berbere; il privé assomiglia a una tenda nel deserto. Rilassatevi chiedendo un narghilè al tavolo (20 €, ai gusti vaniglia, uva, limone, fragola melone, caffè, mela, mango, liquerizia e menta). In cucina delizie del Maghreb rivisitate: 5 tipi di cous cous, agnello con prugne e mandorle, pollo con olive e limone. E poi: zucchine ripiene di kefta (vitello macinato insaporito con spezie), zaaluk (melanzane con pomodori, olive e spezie), harira (zuppa di ceci, lenticchie e verdure fresche) e warak inab (foglie di vite ripiene). Ogni martedì cena-degustazione a 28 € (minimo 2 persone) e ogni giovedì a 35 € (ma col narghilè incluso). Giovedì, venerdì e sabato danza del ventre. Aperto fino alle 2 di notte (nel week-end fino alle 3). Prezzo: 30/40 €. Sempre aperto

  • RIAD YACOUT
    Via Cadore 23, tel. 02-54.62.230

    Vicino alla Palazzina Liberty, per un fascinoso viaggio tra sapori, suoni e profumi della tradizione magrebina nella perfetta e un po’ disneyana riproduzione di un riad marocchino su 3 livelli voluta nel 2004 dal salentino Antonio Mascara e arredata con pezzi unici da lui fatti venire dal Marocco. Al centro del piano terra una parete d’acqua termina sotto una lastra di vetro su cui si esibiscono ogni sera suonatori e danzatrici del ventre. In lista antipasti marocchini, zuppa harira di ceci, agnello e lenticchie con datteri e lime, 7 diverse versioni di cous cous (minimo per 2 persone), 6 tipi di tajine (piatto berbero in umido, con carne, pesce o verdure), insalatona Agadir e mechoui d’agnello al forno con burro salato smen. Dal lunedì al venerdì cocktail con piatto degustazione a 10 € (dalle 18.30 alle 22; sabato fino alle 21). Valet parking e area privè con cigar room. La cucina chiude all’1 di notte, il locale alle 2.30. Prezzo: 50/60 €. Sempre aperto a cena



 

MESSICO

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Dal GĂ nas di Corso Como.

  • GÀNAS
    Corso Como 2, tel. 02-65.90.444

    Locale su 2 piani, firmato dall’architetto giapponese Anri A. Azuma, che s’ispira per forme e colori al simbolismo della terra dei Maya. D’estate si mangia anche all’aperto, nell’isola pedonale. In spagnolo gĂ nas significa “voglie” e qui di sfizi uno se ne può togliere tanti, specie di natura culinaria. Non è l’abituale tex-mex, ma stimola un viaggio nella cucina messicana tradizionale e contemporanea. Oltre ai soliti chili con carne, fajitas, burritos, quesadillas, enchiladas e tacos (tutto a 18 €), il menu propone: ceviche de Acapulco (cocktail di tonno marinato, con lime, pomodoro, avocado, chile jalapeĂąos, olive e coriandolo, 14 €), ensalada de nopalitos (per vegetariani, con striscioline di pale di cactus, pomodori, avocado, cipollotto e coriandolo, 14 €), patata al cartoccio con aragosta, bacon e salsa delicata (16 €) e zuppa piccante di fagioli neri, con pancetta ed erbe aromatiche (10 €). Fra le portate principali: steak a la mexicana (una T-bone incisa e marinata con agrumi e spezie, grigliata e poi servita con papitas al perejil, salsa bbq e chimmichurri, 35 €) e atun de los deseos (filetto di tonno rosso marinato in succo di lime, miele e aromi, 28 €). Vasta la scelta delle salse (3/5 €), piccanti e non. Prezzo: 35/45 €. Chiuso sabato e domenica a pranzo

  • TIJUANA CAFÉ
    Via Massarani 5, tel. 02-53.47.42

    Su 2 livelli in una traversa di corso Lodi: al piano terra c’è il cocktail bar, di sotto un suggestivo ristorante tex-mex da 70 coperti, con cactus dipinti, sombreri e iguane giganti. Dalla cucina (porzioni non enormi, ma di qualità): burritos (fagottini di farina ripieni di pollo, peperoni e formaggio), fajitas di carne marinate con cipolle e peperoni e servite in una padella di ghisa, guacamole (crema di avocado con aromi al coriandolo e lime), nachos (snack di mais con formaggio fuso e peperoncino jalapeños), chili di carne, insalate, arrosti, 6 tipi di burger, camarones borracho (gamberoni in padella con salsa di tequila e lime), paella mexicana (riso, pollo, gamberi e salsiccia), tierra y mar (arrosto di gamberi, manzo a cubetti, zucchine, pomodorini e funghi con riso). Al bancone cocktails da favola preparati dal titolare Max. Aperto dalle 18 alle 2 di notte. Prezzo: 25/35 €. Chiuso lunedì

PERÙ

  • AMOR Y PASION
    Alzaia Naviglio Pavese 52, tel. 02-89-42.13.20 e 320-71.38.291

    Aperto nel 2012 da due amici in arrivo da Lima, Luis Huallianca e Angel Murriel, ha tre quarti dei clienti sudamericani a cui propone cucina peruviana classica. Per iniziare: chanfainita (zuppa di manzo o agnello con patate), tamal (torta di mais ripiena di carne) e baccalà all’aglio. Piatti principali: lomo saltado (carne di maiale spadellata con cipolle e salsa speziata, servita con patate fritte e riso), ceviche de trucha (trota cruda marinata con lime e coriandolo), carapulcra (spezzatino di patate secche con maiale, pollo, peperoncino, semi di girasole e aglio), frijoles con seco a la nortena (fagioli con carne d’agnello fatta riposare per una notte con birra, aceto e cumino e poi rosolata con peperoncino giallo e rosso, cipolla e coriandolo). Per finire: bizcocho, torta di noci ricoperta di dulce de leche. Ogni domenica brunch con buffet criollo. Dopo le 22 musica dal vivo. Aperto fino alle 3. Prezzo: 25/30 €. Chiuso lunedì e a pranzo da martedì a venerdì



 

RUSSIA

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Il Podkova di Via della Chiesa Rossa

  • PODKOVA
    Via della Chiesa Rossa 25, tel. 02-89.51.57.76 e 333-39.41.920

    In zona Famagosta: 2 piani con eleganti sale rossa e verde. Il locale (in russo podkova significa “ferro di cavallo”, un portafortuna) è stato aperto nel 2003 da Larysa Blyznyuk. In cucina suo fratello Igor con la moglie Alexandra. Dalla lista: aringa con verdure (8 €), salmone e storione marinati (18 €), insalata russa (8 €), crêpes calde con caviale rosso (15 €), tartina con caviale nero osetra (dal gusto morbido e aroma di nocciola, 18 €), 30 g di caviale nero con burro, patate al cartoccio, pane tostato e crêpes (70/90 €), ravioli siberiani pelmini ripieni di carne (10 €), ravioli vareniki con patate, ricotta o funghi (8/10 €), borsch (zuppa di carne, patate e barbabietola condita con smetana, cioè panna acida, 10 €) e, in omaggio al Bel Paese, spaghetti con caviale rosso o nero (20/40 €), E poi: filetto di manzo alla Bismarck (con un uovo al tegamino, 22 €), alla Woronoff (con salsa, cognac e funghi, 22 €) o alla Stroganoff (tagliato a pezzetini e cucinato con salsa a base di senape, panna acida e vodka, 20 €), anatra al forno con prugne e mele (15 €), salmone al miele e senape (16 €), torta amarene ubriache (5 €). Aperto dalle 19 alle 2 di notte (la cucina fino all’1). Area fumatori. Menu per bambini e vegetariani. Prezzo: 35/40 €. Chiuso lunedì

  • VERANDA
    Via Bezzecca 6, tel. 02-39.98.03.78 e 347-12.27.614

    Dal 2013 in una parallela di corso XXII Marzo. Pietanze russe, ma anche d’ispirazione ucraina e moldava, in una sala con 30 coperti. I piatti (ben spiegati dal proprietario, lo chef Nichita Vitalie) cambiano spesso. Nell’ultima lista: salanca imperiale (zuppa di storione), borsch con panna acida, ravioli siberiani carne e cipolla, tortellini ucraini con patate e funghi porcini, shuba (pasticcio di aringa), blinis (grandi crêpes salate farcite con caviale rosso o salmone), pirojki (fagottini di pasta lievitata e farciti di carne, funghi, formaggio e pesce). Tra i secondi: spiedini shashlik, plav (carne di maiale e verdure), dolma (involtini di foglie di vite con riso e carne), cotoletta alla Kiev, polpette di pollo con verdure stufate. Birre russe e ucraine, ma spesso si cena con la vodka. Prezzo: 25/30 €. Chiuso lunedì

SPAGNA

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Il Llevataps di Via Ariberto (da thechicfish.com)

  • ALBUFERA
    Via Lecco 15, Tel. 02-36.68.69.93

    Con mattoni a vista e poltroncine in pelle, dietro viale Tunisia. Qui il menu rivisita dei classici come i piattini delle tapas (2,50/8 €), ma la paella segue la classica ricetta popolare appresa dallo chef brasiliano Mateus Coelho a Valencia, dove conobbe l’attuale moglie, l’italiana Alice con cui ha aperto nel 2013 questo delizioso locale (Albufera è una laguna vicino a Valencia, oggi riserva naturale). La paella, per minimo 2 persone, c’è in 4 versioni: valenciana (con riso, pollo, coniglio, lumache e verdura di stagione, 16 €, solo su prenotazione), de mariscos (con frutti di mare, 19 €), de bogavantes (con astice, 29 €, solo su prenotazione) e de carabineros (con pregiati gamberi rossi del Sud della Spagna, 35 €). All’Albufera c’è anche la fideuà, specialità valenziana di pasta (una specie di fedelini) con frutti di mare e nero di seppia (17 €), baccalà, zucchine e cipolla (17 €) o vegetariana (14 €). E poi: filetto con foie gras e mirtilli (12 €), 50/100 g di prosciutto patanegra (13/24 €) e petto d’anatra con platano grigliato (10 €). Dolci: crema catalana (4,50 €) e torta di riso con gelato al torrone di Alicante (6,50 €). Un litro di sangria rossa 15 € e di sangria bianca 18 €. Menu giro tapas per 2 persone a 42/54 €. Prezzo: 25/35 €. Chiuso lunedì e sempre a pranzo tranne domenica

  • BA-BA REEBA
    Via Corridoni 1, tel. 02-76.02.26.84 e 348-44.06.455

    Vicino al Tribunale, ha il nome di un locale di tapas a Barcellona. Dal 2007 titolare è l’ex chef senegalese Laye, con alle spalle anni di gavetta. Ogni settimana fa arrivare dalla Spagna le materie prime: jamón ibérico de bellota, il classico patanegra, acciughe de l’Escala, baccalà catalano, pesce bonito del Norte, olive e spezie andaluse. E i formaggi: dalla Galizia il burroso tetilla, dalla Mancia lo stagionato manchego e dalle Asturie il piccante cabrales. In menu 5 tipi di paella: vegetariana (17 €), valenciana (con riso, pollo, salsiccia chistorra, puntine di maiale, piselli, peperoni, fagiolini, cozze, vongole, calamari, gamberoni, aglio, cipolla e zafferano, 21 €), pescado y marisco (solo pesce e frutti di mare, 20 €), arroz negro (come la precedente ma con in più piselli, peperoni e nero di seppia, 22 €) e imperial (astice, cozze, vongole, spada, calamari, gamberi, gamberoni e verdure; minimo 2 persone e solo su prenotazione, 25 € a testa). Anche qui c’è la fideuà (coi vermicelli come pasta, 20/22 €) e tante tapas (vegetariane a 3/8 €; di terra o mare a 4,5/8 €), più jamón ibérico (18 €), crudité di tonno, salmone e avocado (17 €), filetto di manzo con patanegra cotto nel vino rosso (20 €). Caraffa piccola di sangria a 15 €. Prezzo: 30/40 €. Chiuso sabato a pranzo e domenica

  • LA PULPERIA
    Via Piero della Francesca 75, tel. 02-87.38.65.84 e 342-04.94.728

    (Mono)locale bianco e azzurro (come i colori della bandiera della Galizia che domina una parete) aperto nel 2009 a un passo da piazza Firenze da Mauro, rimasto folgorato anni prima sulla Via di Santiago de Compostela, capoluogo galiziano. Qui non si viene per la paella (16 €), che non è nulla di eccezionale, ma per un gustoso polpo, cucinato alla griglia con pomodorini e peperoni (12 €) o alla gallega (con paprika spagnola dolce, sale e olio crudo, 14 €). E anche per il calamaro ripieno con riso venere (14 €), i ciuffi di moscardini fritti (9 €) o le tapas (tutte a 6 €: con peperoncini verdi alla griglia, bacalao mantecato su un letto di polenta bianca, torta salata di spinaci e uova di quaglia, alici e fasolari marinati, seppie al nero con polenta, crostino con lardo patanegra e cozze alla gallega). Tra i dolci: torta di Santiago con mandorle e cannella (5 €). Una caraffa di sangria a 16 €. Cucina aperta dalle 19.30 all’1 di notte. Prezzo: 25/35 €. Chiuso sempre a pranzo

  • LLEVATAPS
    Via Ariberto 31 angolo via Olona, tel. 02-58.10.11.05

    A pochi metri dal metrò verde Sant’Agostino, nuova location con pareti in pietra e arredo rustico per un ristorante spagnolo attivo a Milano dal ’95. La cucina è ora aperta fino a mezzanotte e mezzo: nella lista tante nuove tapas, come le buñuelos de bacalao (frittelle di baccalà servite con composta di fichi d’india, 8 €) o le acciughe del mar Cantabrico (13 €), affiancano ricette ormai cult come secreto Iberico (pregiato taglio di maiale arrosto con escalivada di melanzane grigliate, 19 €), bacalao confitado (baccalà confit cotto per 6 ore a bassa temperatura, con purè di patate all’aroma di patanegra, 22 €) e paella de pescado (servita in padella, con riso bomba qualità calasparra, seppie, calamari, gamberi, gamberetti, scampi e cozze, 18,50 €). Tra i dolci: crema catalana classica o con lo zenzero (6 €). Un litro di sangria a 15 €. Prezzo: 30/35 €. Chiuso domenica e sabato a pranzo



 

SRI LANKA

  • SERENDIB
    Via Pontida 2, tel.02-65.92.139

    In zona Moscova dal 1993, 4 sale collegate, con 110 coperti. Si può prenotare un menu degustazione all you can eat a 23 € più 2 di coperto, bevande escluse (20 € per gli under 19, con un bicchiere di birra o vino) oppure scegliere dalla lista. Tra i piatti classici cingalesi: raita (verdura fresca con yoghurt, menta e aromi, 5 €), zuppa Serendib (con spezie, 6 €), uruannasi (maiale con ananas in salsa agrodolce al pepe, 11 €), kukulhodhi (pollo stufato con erbe e curry, 10 €), alams (manzo con curcuma e curry, 12 €), isso (gamberi cotti in latte di cocco speziato, 12 €), muhuden (orata agli aromi con riso basmati, 12 €), alahodhi (patate stufate in salsa di senape e aromatizzate con spezie, 5 €). Tra i dolci: budino di tapioca (5 €). Prezzo: 25/30 €. Chiuso sabato a pranzo e domenica

SVEZIA

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La Bjork Brasserie di Via Panfilo Castaldi 20 (da cosedicasa.com)

  • BJÖRK – SWEDISH BRASSERIE
    Via Panfilo Castaldi 20, tel. 02-49.45.74.24

    Inaugurata il 7 novembre 2014 dietro i Bastioni di Porta Venezia, ha pochi posti a sedere, un banco gastronomia con prelibatezze gourmand da asporto ed è la seconda brasserie scandinava in Italia dopo quella sorta nel 2012 a Quart, alle porte di Aosta, grazie sempre all’incontro creativo tra Giuliana Rosset, proprietaria del brand Napapjiri, e l’architetto milanese Nicola Quadri, estimatore dello stile nordico. In cucina lo chef italiano Julien Chiudiunelli e i suoi due colleghi svedesi Mattias Sjöblom e Rebecca Varjomaa propongono: jordärtskockssoppa (crema di topinambur con porcini), zuppa bianca di pesce del Nord, gravad lax (salmone marinato all’aneto), aringhe marinate, affumicate o fritte, baccalà al beurre noisette e una quiche di formaggio västerbotten con caviale di coregone. Tra le carni: agnello, polpette svedesi, tartare di manzo al rafano e selvaggina (alce compresa) allo zenzero e rabarbaro con lampone artico. In lista piatti vegetariani a base di sedano e cavolo rapa al forno con puré di cavolfiore. Molti cenano con birre artigianali svedesi e i più audaci con snaps aromatizzati con assenzio, sambuco, semi di aneto o frutti di bosco. Prezzo 30/35 €. Chiuso lunedì a pranzo e domenica



 

THAILANDIA

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L’Artest di Corso Garibaldi.

  • ARTEST
    Corso Garibaldi 117 angolo via Marsala, tel. 02-36.70.47.70 e 349.3730360

    La passione di Lidia e suo marito Giovanni per i viaggi nel Sud-Est asiatico li ha spinti ad aprire nel 2012 questo thai snack bar collegato al loro negozio di gioielli. È un salottino arredato anni ’50 con tappeto persiano, specchiera dorata, angolo biblioteca e sedie in legno di un vecchio cinema appoggiate a una parete. D’estate qualche tavolo sul marciapiede. In lista piatti classici, ben cucinati e mai unti: involtini di salmone (11 €), spiedini di pollo (9 €), manzo allo zenzero (10 €), maiale con erba limoncella (10 €), zuppa di gamberi (11 €), insalata di papaya verde e pollo (12 €) e l’immancabile pad thai misto (gambero, pollo e verdure, 13 €). Tante ricette vegetariane e vegane e, tra i dolci, crema di riso con mango (5 €). Dalle 12 alle 16 e dalle 18 a mezzanotte. Prezzo: 20/30 €. Chiuso domenica e lunedì

VENEZUELA

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L’Arepa’z di Viale Cassala.

  • AREPA’Z
    Viale Cassala 9 angolo via Sala 18, tel. 02-36.73.67.03

    Insolito locale venezuelano aperto in zona Navigli nel 2013, con pareti grigie e verdi e un monumentale cavallo giallo di plastica davanti al bancone. L’arepa risale all’epoca precolombiana ed è una pagnotta circolare di farina di mais bianco, acqua e sale cotta sulla piastra. Una specie di piadina degli indios, qui proposta in 38 varianti, tutte a 6 €: 19 con ingredienti tipici: reina pepiada (insalata di pollo, maionese, crema, fette di avocado, spezie), carne mechada (sfilacci di manzo, cumino, pomodoro, peperone) o pabellĂłn (carne mechada piĂš fagioli neri stufati, formaggio bianco e platano fritto): E le altre 19 rivisitate all’italiana: special (con pancetta, scamorza affumicata e patĂŠ di olive nere) o Bismarck (prosciutto cotto, uovo e olio al tartufo). A fine anno c’era anche l’hallaca, specialitĂ  natalizia venezuelana: un fagottino di farina di mais ripiena di carne di vitello, pollo, maiale, uvetta, olive, peperoni, porri, capperi e cipolla, prima stufati per ore nel vino e poi chiusi con dei cordini dentro una foglia di banano fatta bollire per mezz’ora. Grande scelta di birre sudamericane. VenerdĂŹ e sabato aperto fino alle 2 di notte. Prezzo: 6/12 €. Chiuso lunedĂŹ

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* Roberto Angelino, giornalista milanese, ha lavorato per 25 anni al settimanale Oggi; dal 2004 al 2007 è stato vicedirettore di Gente, poi è tornato a Oggi per curare gli Speciali e il bimestrale Oggi Foto. Nel 2015 ha pubblicato con Salvatore Giannella presso l’editore BookTime il volume Milano 50, con le schede dei 350 locali imperdibili della cittĂ  sede dell’Expo, anticipate e poi sviluppate con successo su Giannella Channel. Sempre per i tipi di BookTime, la casa editrice di Gerardo Mastrullo, ha pubblicato altri due volumi: nel maggio 2016 Milano, mettiamoci una pietra sopra e, due mesi dopo, Milano al verde – Guida agli agriturismi di Milano e Provincia. Deve alla figlia Camilla l’amore per la capitale spagnola, dove un paio di volte all’anno si rilassa dedicandosi alla certosina ricerca dei “posticini giusti” per aggiornare la sua guida ai migliori locali di Madrid.

Le guide ai locali imperdibili di Milano nelle 8 classifiche dei “50 migliori”:

A cura di Roberto Angelino per Giannella Channel